Indirizzo:
Strada Palazzo Due Torri, 1/2/3/4/5/6
43010, Comune di Polesine Parmense
Parma - IT
Contatti:
Phone 0524936539
mail relais@acpallavicina.com
Un po' di informazioni
"Antica Corte Pallavicina" è il marchio che identifica la nostra produzione artigianale di salumi. Siamo produttori associati del Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello D.O.P. per il quale ci siamo duramente battuti. Oggi possiamo dire con orgoglio di aver contribuito al mantenimento della genuinità e dell’integrità delle caratteristiche del re dei salumi. Il ristorante "Al Cavallino Bianco" è la nostra casa e la nostra vita. La sua evoluzione: il frutto della passione per il nostro lavoro. La prima tappa della produzione dei nostri salumi parte proprio dalla terra. Una fiorente seppur modesta azienda agricola, condotta da Massimo ed alcuni fidati collaboratori, è appunto il primo elemento del Culatello di Zibello D.O.P.. Lo scopo principale è appunto quello di produrre una quantità di foraggio idonea all’alimentazione dei maiali allevati secondo i metodi di una volta. Questa storica dimora è stata infatti "riconquistata” dalla Famiglia Spigaroli che oggi si è potuta prendere la grande soddisfazione di rendere propria la casa in cui il nonno era arrivato tanti anni prima. Questa corte è quasi ritornata alla sua originale funzione, ospita infatti tutti gli animali, dalla gallina all’oca, dalla vacca al maiale, che con cura vengono nutriti ed allevati secondo natura, vengono macellati seguendo le antiche regole dei nostri luoghi e, ovviamente solo nel caso dei salumi, sono stagionati nelle cantine sotterranee del antico palazzo. Questo controllo della qualità degli "elementi” che parte dalla terra ed arriva sino alle cantine di stagionatrua, complice l’aiuto di un clima umido e particolarissimo, tipico del Po, permette di ottenere risultati, passateci la presunzione, eccellenti.
L’Antica Corte Pallavicina... una storia di famiglia
Nostro bisnonno, era mezzadro nel podere Piantadore del maestro Giuseppe Verdi. Nostro padre diceva che il nonno gli raccontava che il maestro (così veniva chiamato in zona) era un grande intenditore di cose buone. A Natale, quando dovevano da contratto consegnare una parte di pollame e salumi, esigeva il massimo della qualità. Poi un giorno il bisnonno Spigaroli Carlo nel falciare l’erba uccise una lepre; da buon servitore la portò al Maestro.Costui andò su tutte le furie dicendogli che nessuno poteva permettersi di ammazzare gli animali che stavano sui suoi terreni e che a San Martino doveva trovarsi un altro posto. Incredulo ma sicuro che il Maestro avrebbe mantenuto la parola, cominciò a cercare un altro podere a mezzadria. Alla fine lo trovò a Polesine solo a due chilometri da dove era prima (non era sicuramente facile trovare dopo essere stati cacciati da tale personaggio), dove gli fecero un contratto per un solo anno, ma alla fine ci rimase più di trenta!!! Nostro padre ci raccontava che suo nonno era un uomo di grande saggezza, infatti mai dopo quel fattaccio parlò male del maestro; scherzosamente diceva con i suoi figli "sarebbe stato meglio l’avessimo mangiata”. Ringraziava Verdi perché gli aveva insegnato a far bene le cose e il senso della perfezione. Ormai sono passati circa 130 anni, ma a noi il culto delle cose ben fatte è rimasto. Nel 1905 nostro nonno Spigaroli Luigi figlio di Carlo riesce a diventare fittavolo dell’Antica Corte Pallavicina. Il vecchio castello eretto nel 1400 dei Marchesi Pallavicino, trasformato nel 1700 in azienda agricola, è situato sulla riva del fiume Po. Nascono sei figli e l’ultimo nel 1916 è nostro padre Spigaroli Marcello. Egli diceva che nel castello si stava bene, avevano il traghetto sul fiume, in estate curavano il podere, allevavano parecchi maiali che in inverno macellavano e facevano i salumi. Salumi che venivano venduti, da prima interi, ai passeggeri del loro traghetto poi, in seguito, al sorgere di una prima baracchetta in legno in riva al Po, affettati insieme al pane, a coloro che, sulle rive del fiume, si recavano in passeggiata anche dai paesi vicini. Da quella baracchetta successivamente ampliata, ma sempre in legno, e divenuta il "Lido di Polesine”, nel quale si ballava e si facevano merende, trarrà origine dall’immane sforzo congiunto della zia Emilia e dei nostri genitori, il ristorante "Al Cavallino Bianco”. Di posti come il vecchio castello in riva la fiume non ne esistono quasi più, con muri di oltre un metro di spessore, con cantine stupende dove i marchesi stagionavano i loro salumi che inviavano agli Sforza a Milano. Infatti più i salumi e i culatelli sono vicino al grande fiume e più son buoni! Tutti quei racconti non li abbiamo mai dimenticati e quando dieci anni fa viene venduta la vecchia Corte Pallavicina decidiamo di acquistarla, con grandi sforzi economici, per poter continuare come il bisnonno, il nonno, il papà a fare dei salumi unici, non sintetici, dove mangiandoli scopri da dove vengono e chi li ha fatti. Del resto alla nostra famiglia il senso del buono l’ha insegnato una persona che di cose buone se ne intendeva e noi non ce la sentivamo proprio di lasciar perdere tutta questa esperienza.Massimo e Luciano Spigaroli figli di Marcello
Glossario
Culatello
Il culatello viene comunemente identificato come un salume insaccato in un involucro naturale, che solitamente è la vescica del maiale. Grazie anche al prestigioso riconoscimento Europeo di Denominazione d’Origine Protetta – DOP (ottenuto con regolamento CE n°1263/96). Un prodotto di salumeria costituito dalla parte anatomica del fascio di muscoli crurali posteriori ed interni della coscia del suino, opportunamente mondati in superficie e rifilati fino ad ottenere la classica forma a “pera”.